Due o tre cose che mi sono capitate by Christian De Sica

Due o tre cose che mi sono capitate by Christian De Sica

autore:Christian De Sica [De Sica, Christian]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2023-11-09T12:00:00+00:00


Poi però arrivò un periodo piuttosto complicato, nel quale restai fermo per un po’, senza ruoli, senza contratti. A un certo punto fu la mamma di Silvia a convincere Carlo Verdone ad assegnarmi una parte nel nuovo film che stava scrivendo, e che si sarebbe chiamato Borotalco, un film che ancora oggi ricordano tutti. In quella pellicola sono pettinato con la stessa acconciatura che oggi usa Cristiano Malgioglio. L’ho inventata io, quell’acconciatura. Ancora oggi devo pronunciare il mio «grazie» a Rossana Verdone, che convinse Carlo a prendermi per quel ruolo, che per me costituì uno degli snodi decisivi.

Così come fu importante girare nel 1982 Viuuulentemente mia, altra esperienza fondamentale per il mio futuro. Fu l’inizio della collaborazione con Carlo ed Enrico Vanzina. Ricevetti una chiamata da Carlo, che mi offriva un piccolo ruolo da playboy in quel film dal titolo bizzarro, Viuuulentemente mia.

Poi mi chiamò anche per il film seguente… il cui titolo era Sapore di mare. Un titolo di ripiego in qualche modo, perché la produzione avrebbe preferito Sapore di sale, ma l’etichetta discografica di Gino Paoli negò il consenso.

Fu un «cantiere» travagliato, però, quello di quel film. Oggi sembra incredibile, ma la produzione non lo voleva fare. Secondo loro sarebbe costato troppo. Furono Claudio Bonivento e Pio Angeletti a insistere e a fare in modo che quel film alla fine venisse realizzato. Era ambientato negli anni Sessanta a Forte dei Marmi, come tutti ormai sanno. Carlo ed Enrico insistettero per avermi nel cast, interpretavo Felicino Carraro, un ricco milanese fidanzato con Susan, portata sulla scena da Karina Huff. Nel cast c’erano Isabella Ferrari, Jerry Calà, Virna Lisi, Marina Suma, Giorgia Fiorio, Gianni Ansaldi, Giorgio Vignali, Angelo Cannavacciuolo, Alba Parietti, Edoardo Vianello…

Per risparmiare un po’, girammo gran parte delle scene a Fregene, allo stabilimento Sogno del Mare. Poche invece le riprese che facemmo a Forte dei Marmi, tra cui la celebre scena alla Capannina, con Edoardo Vianello che cantava I Watussi.

Mi ricordo anche che la produzione non voleva Virna Lisi, perché era in un momento «down» della sua carriera. Anche per lei, Carlo ed Enrico riuscirono a imporsi, e fu un’altra decisione vincente. Lei mi chiamava «Christiàn», con l’accento sulla a… Virna Lisi aveva grande classe. Anche il suo personaggio riuscì a declinarlo con eleganza. Mi diverte molto pensare che lei è stata sempre percepita come assai sofisticata, ma all’occorrenza sapeva parlare in modo molto diretto ed esplicito. Franco, il marito, le comprò un brillante di Harry Winston. Me lo mostrò, e sorridendo con occhi compiaciuti e taglienti sillabò: «Seicento… Non potevo più subire…» Fantastica. Poi quella battuta mi tornò in mente, e la misi in bocca a Simona Izzo nel film Simpatici & antipatici, quando lei va a cena da Cencio La parolaccia, a Roma: «Sì, nun potevo più subì!» La realtà va sempre oltre il cinema.

Sul set di Sapore di mare si respirava un’aria speciale, c’era un senso di gioia, e poi l’amicizia con Carlo era preziosa per me. Legai molto con Jerry Calà. E ricordo bene



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